S. Antonio Abate
storia
La chiesa di Sant'Antonio
La presenza dell’edificio risulta documentata fin dal secolo XVI. La chiesa dedicata a Sant’Antonio abate fu eretta in un’area, esterna al perimetro delle mura cittadine, fuori della Porta Fiorentina, posta a nord rispetto al nucleo abitato di Campiglia. L’analisi dei paramenti murari rivela che l’edificio ha subito un processo di crescita diacronica su preesistenze edilizie medioevali. Il fianco posto ad ovest, ingloba i resti di una struttura edilizia che aveva uno sviluppo planimetrico quadrangolare. La tipologia delle monofore presenti sui fianchi dell’edificio, caratterizzate da un profilo a sesto acuto, con ampie strombature, suggeriscono di ascrivere l’edificazione della chiesa ai secoli XIV-XV.
La data presente sull’architrave del portale di ingresso (1732) permette di ascrivere al secolo XVIII, l’ultimo importante intervento di trasformazione edilizia della chiesa che determinò il rifacimento della facciata mediante crescita in altezza per sopraelevazione. L’impaginato di facciata è scandito da paraste angolari e cornici.
La presenza all’interno di numerose lapidi marmoree (secoli XVI-XX) dimostra la l’importanza devozionale avuta dalla chiesa nei secoli. Questa vitalità è testimoniata parimenti dalle numerose visite pastorali nei secoli XVI-XVIII. Una targa marmorea, ornata da eleganti girali fitomorfi, posta all’interno ricorda il contratto notarile, rogato dal fiorentino Ser Giovanni di Giuseppe de Querci da Cutigliano il 25 Agosto 1705 per prete Lorenzo Donati che si impegnò a mantenerla, come aveva concordato il 25 marzo 1697 con il canonico Giovanni Ricci durante la visita pastorale.
La chiesa è da sempre frequentata in occasione degli annuali festeggiamenti dedicati a Sant’Antonio Abate (17 gennaio): sul piccolo sagrato prima della Messa si svolge il tradizionale rito della benedizione del pane e degli animali domestici.