Madonna della Carezza
storia

Madonna della Carezza
Pubblichiamo qui alcune notizie dell'opera più preziosa che è custodita nella Parrocchia di San Lorenzo a Campiglia M.ma: La Madonna delle Grazie opera del cosiddetto Maestro di San Torpè.
Il titolo di Madonna delle Grazie è qualcosa di molto generico e si riferisce solitamente alla devozione attribuita dai fedeli. Nel caso del dipinto custodito nella nostra Parrocchia, vi è un particolare che oltre ad intenerire chi osserva l'immagine appare un gesto che fortemente umanizza il Bambino; ci riferiamo a quella manina di Gesù Bambino che, più frequentemente raffigurata nell'atto di benedire, è nel nostro dipinto rivolta verso il volto della Madre, pur senza toccarlo, ma tesa ad accarezzarlo.
Non appaia pertanto arbitrale, al fine di indicare meglio quest'opera e indicarla per la sua bellezza e originalità, chiamarla: la Madonna della Carezza
Maestro di San Torpè
Pittore attivo dal 1290 al 1320, a Pisa e dintorni, dove fu artista rinomato e prolifico, negli anni compresi tra la morte di Cimabue 1301 e l’arrivo a Pisa del polittico di Santa Caterina di Simone Martini, 1320.I suoi inizi sono stati riconosciuti sotto l’influsso di Cimabue negli affreschi del presbiterio della Basilica Superiore di Assisi, è considerato il più eminente allievo di Duccio di Boninsegna fuori di Siena. Svolse a Pisa un ruolo di primo piano, accostandosi in età matura allo stile del pisano Francesco Traini come a quello dei senesi Pietro e Ambrogio Lorenzetti, creando molte opere ad affresco, nel Duomo, dove si conservava anche il polittico per la famiglia Cinquini e su tavola, nella chiesa di San Torpè, in San Michele in Borgo, nel Museo di San Matteo e nel Seminario,
Il pittore è stato identificato con Vanni di Bindo, noto anche con il nome di Vanni di Piastra o Pistoia, scultore e forse anche miniatore, documentato a Pisa dal 1303 al 1318.
Un’opera giovanile è il frammento di una deperita Maestà della chiesa di San Lorenzo a Campiglia in cui sono evidenti nella composizione che doveva comprendere San Lorenzo e forse Stefano e nel disegno della stoffa dietro la Vergine riflessi di Duccio, pertanto l’opera è databile alla fine del Duecento, ricordata in chiesa già nel 1483 e in molte visite pastorali, citate nel catalogo del Museo.
Le sue opere, circa 25 si trovano a Pisa, in musei stranieri e nel Pisano: Casciana Terme, Livorno, Museo di Santa Giulia, Badia di Morrona, Terricciola, Madonna di Ripaia, Treggiaia.
(Cristina De Benedictis)